Resumo - Mesa Redonda

Título: Ungaretti e la Grande Guerra tra il Porto Sepolto e l'Allegria
Palestrante: Rosario Gennaro
Resumo:
La poetica di Ungaretti non è affatto (come pure si è ritenuto) sganciata dalla storia e ne risente invece profondamente. Lo dimostra, in modo particolare, il discorso sulla Grande Guerra. Esso riflette, in misura consistente, i grandi temi del dibattito culturale di quegli anni. Tra questi l’interpretazione della guerra come fucina d’italianità, catalizzatrice dell’unità morale degli italiani, particolarmente diffusa, tra l’altro, nell’ambiente vociano e lacerbiano (Papini, Soffici, Prezzolini), ovvero nella famiglia intellettuale del primo Ungaretti. Nelle prime raccolte di Ungaretti (Il Porto sepolto eAllegria di naufragi) la patria costituisce uno dei poli di oscillazione dell’io: da una parte sradicamento, alienazione, apolidia; dall’altro immedesimazione nel noi degli italiani in guerra. L’individuo si identifica con il popolo in armi e in esso trova compiutezza, radicamento e armonia. La guerra media questa metamorfosi, il cui lessico afferisce alle sfere della morte, della rinascita, del battesimo e dell’infanzia, non senza richiami alla Bibbia e alla letteratura risorgimentale. Questo bagno d’italianità al fronte non contempla l’altro come nemico né occulta le eteroclite radici del poeta, mettendole anzi in grande evidenza nei testi che inscenano il battesimo italiano.



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